La coscienza in dialogo

“L'uomo ha diritto di agire in coscienza e libertà, per prendere personalmente le decisioni morali” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1782). La considerazione della coscienza come istanza morale inappellabile sembra essere ormai parte del sentire comune. Spesso, però, non ci si chiede se essa possa in qualche modo essere influenzata e plasmata dall'ambiente in cui ciascuno si trova a vivere. Mentre il Concilio Vaticano II ha chiarito che la coscienza, quale “nucleo più segreto e sacrario dell'uomo”, può essere in qualche caso “erronea” (Gaudium et Spes, 16), e dunque può e deve essere educata e formata alla vera libertà, non sempre si trova consenso su “chi” e “come” possa intervenire in questo compito così delicato.
Le riflessioni di quattro docenti dello Studio Teologico Interdiocesano di Treviso-Vittorio Veneto offrono a un pubblico più ampio la possibilità di avviare un dialogo interdisciplinare su questo tema.